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L’Europa unita per un mondo unito

Come preparare l’Europa per il nuovo millennio? È quanto è stato chiesto nel 2002 a Chiara Lubich, invitata a parlare su come fare un’Europa con l’anima, con un volto umano, più vicino ai cittadini. Riportiamo alcuni passaggi del suo intervento.

Nella visione dei fondatori, l’Europa è una famiglia di popoli fratelli, non però chiusa in se stessa ma aperta ad una missione universale: l’Europa vuole la propria unità per contribuire, poi, all’unità della famiglia umana. […]

Quattro sono oggi i dialoghi veramente necessari anche per la fraternità in Europa: il dialogo all’interno di ogni Chiesa cristiana, il dialogo ecumenico, quello con le persone di altre religioni: musulmani, ebrei, buddisti, ecc., oggi presenti anche in Europa per le ondate migratorie e gli interscambi legati alla globalizzazione; dialogo attuabile per la cosiddetta “regola d’oro”, comune a tutte le principali religioni della terra, che, dicendo: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” (cf Lc 6,31), invita tutti ad amare.

Dialogo infine con i nostri fratelli – e sono forse i più – che non professano una fede religiosa, ma hanno iscritta pure essi nel DNA della loro anima la spinta ad amare. […] L’Europa che vive la propria vocazione alla fraternità, e la testimonia, deve portarla poi in tutto il mondo. Già: in tutto il mondo: l’Europa ha da costruire la propria unità in vista di un mondo unito. […] Occorre studio paziente, occorre sapienza, occorre soprattutto non dimenticare che c’è Qualcuno che segue la nostra storia e desidera – se collaboriamo con la nostra buona volontà – attuare i suoi disegni d’amore su tutto il nostro pianeta.

Chiara Lubich, L’Europa unita per un mondo unito, “in Nuova Umanità”, 25 (2003), n. 146, pp. 139-151 [Discorso del 3/12/2002 nella sede del Movimento Europeo di Madrid (Spagna)].

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