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La globalizzazione del bene: buone pratiche per la pace

Condividiamo due storie, dal Brasile e dalla Spagna, frutto dell’impegno per costruire una cultura di pace.

Digiuno solidale

Partendo dall’invito di Papa Francesco ad un giorno di digiuno e preghiera per la pace, gli alunni del liceo Colégio Juan XXIII, a Granada in Spagna, che si definiscono “volontari” del progetto Living Peace, hanno proposto come attività a tutta la scuola una giornata di “digiuno solidale”.

In questa giornata il digiuno poteva essere realizzato in due maniere:
1. non spendendo i soldi per la colazione e donandoli;
2. donando la propria colazione pre-confezionata.

I volontari di Living Peace sono andati in ogni classe presentando la proposta a tutti gli alunni; durante l’ora di ricreazione hanno organizzato le donazioni ricevute; hanno proposto di diffondere l’iniziativa anche nei giorni seguenti per dare l’opportunità di partecipare agli alunni che se ne fossero dimenticati. Con gli 80€ raccolti, che in Europa possono sembrare pochi, ma che in altri Paesi valgono molto, hanno riempito quattro casse di alimenti per la colazione. La donazione è stata fatta personalmente alla parrocchia di un quartiere dove vivono famiglie in situazione di vulnerabilità socio-economica; l’intenzione è di continuare con attività per i bambini di questo quartiere.

L’attività di digiuno solidale verrà proposta ogni venerdì di Quaresima, periodo speciale per la religione cristiana in preparazione della festa di Pasqua.

Fraternità ed inclusione

A partire dalla situazione di disagio di persone emarginate e senza fissa dimora della città, alcuni Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari e alcuni giovani che aderiscono al progetto Living Peace a Salvador Bahia, in Brasile, hanno promosso un’azione per sostenere l’uguaglianza e la pace.

Il primo passo è stato incontrare queste persone, in strada e in case di accoglienza, avvicinandosi per ascoltare le loro storie e condividere il proprio tempo. Questo ha permesso di conquistare la loro fiducia. Grazie ai rapporti costruiti l’invito a preparare una giornata di festa insieme è stato ben accolto. Sono state contattate persone della comunità locale e commercianti per poter ricevere varie donazioni: generi alimentari, vestiti, prodotti di igiene personale, etc. Durante la festa è stato allestito un mercatino, un pranzo con musiche e attività, come ad esempio la pittura di mandala e il lancio del “Dado della Pace”.

Si è raggiunto il coinvolgimento verso un obiettivo comune tra persone di culture, religioni e condizioni economiche diverse. Durante la festa c’è stata una buona partecipazione e gli invitati si sono sentiti coinvolti. I ragazzi sono stati sollecitati da parte degli invitati a moltiplicare questi momenti di festa. Un giovane, sentendosi accolto, ha manifestato il desiderio di uscire dalla dipendenza delle droghe. Una persona senza fissa dimora ha sentito il desiderio di impegnarsi per trovare un lavoro.

L’attività continua adesso con incontri periodici in una casa di accoglienza. Le autorità civili si sono impegnate affinché i diritti degli emarginati e dei senza fissa dimora siano rispettati.

Scopri gli altri progetti di Living Peace!

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