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Ferite condivise

“Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze”.
William Shakespeare

Chi può non essere d’accordo? Nonostante ognuno lo viva in maniera differente, spesso il dolore unisce: condividerlo non lo fa sparire come fa un mago con le sue carte, ma di sicuro lo rende più leggero. Parlarne con un familiare, un amico fidato, anche uno sconosciuto, non è facile né scontato, tuttavia può aiutarci: non potrà capirci in maniera completa, ma può darci lo stesso consigli e starci vicino, come faremmo noi se fosse lui a soffrire.

– Spesso crediamo di essere soli, ma sono certo che se guardiamo bene, qualcuno che ha voglia di ascoltarci e comprenderci c’è sempre. In questo modo il dolore può attenuarsi e si può andare avanti nella vita di tutti i giorni, un pò più leggeri e non più soli, perché è spesso dalla condivisione che nascono i rapporti più fecondi e duraturi. Non solo dal mettere in comunione i propri momenti bui, ma anche le proprie gioie e i propri beni materiali.

– Perché, ognuno l’ha vissuto, spesso c’è più gioia nel dare che nel ricevere: si diventa liberi e in buon rapporto con tutti. Se ciascuno condividesse più dolori, più gioie, più beni materiali, saremmo tutti più ricchi. E il mondo sarebbe sicuramente diverso. Sarebbe migliore.

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