La prima volta che mi sono posto una domanda del genere la mia risposta è stata immediata: la morte.
Pensandoci bene mi sono accorto però che non poteva essere definitiva: tutti coloro che compiono atti di eroismo mettendo a rischio la propria vita oppure chi decide di suicidarsi teme davvero la morte?
Ma allora quale è la più grande paura dell’uomo? Intanto bisogna capire come facciamo a provare paura. La parte del cervello che ha il compito di elaborare la paura oltre alle altre emozioni è l’amigdala, un agglomerato di nuclei nervosi (uno per emisfero) a forma di mandorla. Il suo compito: tenerci al sicuro dai pericoli facendoci provare paura. È grazie all’amigdala se siamo riusciti ad evolverci. Come un ragno, essa tesse una tela dove rimane intrappolato tutto ciò che può farci del male o che dovremmo evitare.
Tutte le paure sono collegate a sette avversioni innate: soffocamento, dolore, caduta, impotenza, malattia, movimenti improvvisi e l’ignoto, tramandateci geneticamente e tutte legate alla morte, dalla quale l’amigdala ha il compito di proteggerci. Fobie più specifiche come aracnofobia o ansia da palcoscenico non condivise da tutti gli esseri umani, non sono viste da tutte le amigdale come una minaccia, così non le collegano a nessuna avversione innata. Questa soggettività dell’amigdala è stata studiata dagli scienziati i quali hanno compreso che molte delle nostre fobie non sono innate, ma sono legate ad esperienze vissute.
Si è quindi riusciti a capire che l’amigdala può essere indotta a farci provare paura. Esistono però dei casi particolari in cui è stata danneggiata e quindi non svolge i suoi compiti: “questi soggetti sono incapaci a provare paura” concludono gli scienziati dopo averli posti in varie situazioni spaventose. Un ultimo esperimento ha però rivoluzionato la loro tesi: il soggetto S.M. si è offerto volontario per inalare dell’anidride carbonica e, incredibilmente, ha provato paura, pur sapendo di essere in un ambiente controllato.
Lo stesso esperimento su soggetti con entrambe le amigdale funzionanti ha messo in luce che il loro livello di paura era inferiore a S.M. Quindi non solo l’amigdala ci fa provare paura, ma la controlla. La risposta alla domanda iniziale “Ma allora quale è la più grande paura dell’uomo?” sembra essere quindi “alti livelli di CO2 nel sangue”, ma resta comunque una risposta precaria, chissà, forse un giorno…non dovremo più respirare!